Errore medico, quando si può chiedere il risarcimento?

Una domanda molto comune negli ultimi tempi riguarda la possibilità di chiedere ed ottenere un risarcimento danni a seguito di un errore medico o di una esperienza di malasanità.
È davvero possibile, se si è verificato un problema di questo tipo, e ci si sente parte lesa, ottenere un ristoro del danno subito? Vanno fatti alcuni chiarimenti preliminari prima di entrare nel merito.

Differenza tra disservizio e danno

Molto spesso gli utenti e i pazienti che si rivolgono ad uno studio legale lamentando dei gravi torti subiti sono in realtà solo stati vittima di uno sgradevole disservizio. Certo, non si tratta comunque di una situazione piacevole da sopportare e non vogliamo in nessun modo ridimensionarla, ma parliamo di una fattispecie che non ha in realtà causato alcun dannofisicomorale che possa essere presentato davanti a un tribunale.
Per queste ragioni è importante consultare sempre uno studio legale composto da professionisti ferrati nella specifica materia della Responsabilità Medica, per evitare di mettere in piedi una costosa azione legale che rischia di rivelarsi del tutto inutile.
Diverso è il caso di chi ha patito un vero e constatabile danno temporaneo o permanente: un paziente leso per incuria, per un trattamento medico errato o per una ritardata diagnosi ha tutti i diritti di intentare una causa legale.

Quali sono i casi di danno da responsabilità medica

Il confronto tra il mondo giuridico e quello medico si è ampliato a dismisura negli ultimi anni, allargando persino le relative aree di competenza. Per un elenco comunque non esaustivo dei casi in cui si può intentare una causa per danno medico biologico o morale abbiamo consultato il sito di uno studio legale specializzato in questo tipo di controversie legate alla Responsabilità medica: https://www.studiovaiana.it
Al suo interno abbiamo trovato interessanti chiarimenti ed approfondimenti sulla materia.

Il risarcimento del danno alla persona derivante da un illecito nell’ambito medico deve essere surrogato da una chiara e limpida dimostrazione del danno subito, con l’assistenza di un medico legale.
Solo una perizia specializzata potrà infatti quantificare anche la percentuale di danno biologico subito.
Possono essere ritenuti errori medici una errata lettura di esami diagnostici, un errore compiuto in sala operatoria, una non adeguata definizione della riabilitazione post patologia o post operatoria, o persino la mancata prescrizione di un esame che risulti invece di palese e lampante utilità stanti le condizioni del paziente. Si pensi infine a quei casi in cui risulti evidente e fortemente consigliata una cura basata sull’immunoterapia che invece non viene presa in considerazione: anche in questo caso il medico avrebbe omesso un intervento con ogni probabilità risolutivo.

Nei casi in cui i danni derivanti siano imputabili al medico, un buon avvocato affiancato da un medico legale di esperienza riuscirà a portare avanti un ricorso nel quale sarà fondamentale dimostrare il nesso causale tra il danno subito e l’intervento del medico, o l’eventuale mancato intervento. Dopo l’accertamento dell’esistenza del danno, poi, ne verrà valutata l’entità sulla base delle cartelle cliniche e dello stato del paziente.

Quali fattori hanno incrementato la responsabilità medica?

Possiamo anche dimostrare che alcuni fattori hanno fortemente influito nell’aumento di questo tipo di fenomeni, e che naturalmente la professione medica nel suo insieme ha anche concordato una serie di istanze difensive necessarie per cautelarsi e tutelarsi, specie in un periodo delicato come quello che stiamo attraversando a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus.
Ci sono stati, tra i fattori scatenanti, l’evoluzione degli strumenti di diagnosi e cura, l’ampliamento dei tipi di patologie curate, ed una maggiore presa di coscienza da parte del cittadino e paziente dei propri diritti. Tutto ciò va comparato con l’allungamento dei tempi di attesa in un complesso momento storico per tutta la sanità del nostro paese.