Cannabis Sativa L. è il nome botanico della canapa, anche se quasi nessuno la conosce sotto denominazione, ed è una pianta appartenente alla stessa famiglia da cui proviene – ad esempio – anche il luppolo, utilizzato nella produzione della birra. Le varietà di canapa esistenti e conosciute oggi sono migliaia e si suddividono principalmente in tre sottospecie, che sono poi quelle comuni e maggiormente utilizzati nell’artigianato e nell’industria, ovvero la indica, la sativa e la ruderalis.
Le differenze morfologiche tra questi tre tipi di canapa sono fondamentalmente nella diversa forma delle foglie e nei principi attivi presenti nel fiore. Specifichiamo subito che la canapa è una pianta multiuso, nel senso che può essere semplicemente coltivata, per la vendita di piante, semi ed infiorescenze, ma può anche essere utilizzata – sia a livello artigianale che industriale – anche nella produzione di alimenti, abiti, oggetti di vario tipo, articoli erboristici e perfino medicinali, sia da banco che non. A questo punto diventa importante effettuare un reset mentale sui pregiudizi, che quasi tutti abbiamo o abbiamo avuto in passato, iniziando a vedere e considerare la pianta per quello che realmente è: straordinaria e utile grazie alle sue tantissime proprietà e alle numerose applicazioni.
La pianta di canapa è sostanzialmente un arbusto di medie dimensioni, che – in alcuni casi – può raggiungere anche i sette metri di altezza. Le sue radici crescono in modo molto più accentuato rispetto ad altre piante, tanto che possono raggiungere anche la profondità di due metri. Questo aspetto rende la pianta particolarmente stabile e solida. Le sue foglie sono di tipo lanceolato, ha una crescita annuale e sviluppa nel periodo primaverile ed estivo.
Il polline prodotto viene quindi trasportato dall’azione del vento e arriva al fiore femminile, che si contraddistingue per la sua tipica forma a V, che consente di catturarne il più possibile.
Ma quali sono le proprietà di questa pianta?
Al suo interno la pianta contiene circa 600 sostanze chimiche diverse, che ne formano il suo fitocomplesso, ma solo 140 sono cannabinoidi (che sono concentrati nei fiori); il resto è rappresentato da terpeni e flavonoidi. Ricca di acidi grassi essenziali, come gli Omega3 e 6, questa pianta è fonte ricchissima e importante di vitamine, in particolare la E e la A, ma contiene anche le vitamine del gruppo B (B1 e B2) e antiossidanti naturali.
La proprietà cannabinoide della pianta di canapa è quella più conosciuta e si divide in Cbd e Thc, ognuna con effetti diversi sull’organismo. Il cbd – con la sua molecola – produce degli effetti benefici e – in alcuni casi – perfino terapeutici sull’organismo umano, mentre il thc è la molecola responsabile degli effetti psicotropi (e per questo vietata dalla legge di moltissimi stati del mondo, inclusa l’Italia), ma anche questa sostanza viene utilizzata in ambito medico e farmaceutico per il suo potere curativo. Possiamo quindi affermare con certezza che la sinergia tra le due diverse sostanze rende la cannabis un vero e proprio medicinale.
Ma quali sono gli usi principali della canapa?
Principalmente vengono usati i semi e l’olio che si estraggono dalla pianta, ma la canapa si usa anche come erba officinale in farmacia, nel mondo dei tessuti, della carta, dei carburanti, delle materie plastiche, le fibre, ma anche per la produzione di vernici non inquinanti. In breve, una sola pianta offre tantissimi impieghi in settori molto diversi.
Non a caso, sono sempre di più le aziende che decidono di commercializzare tessuti estratti dalla canapa perché ne apprezzano la fibra robusta e al tempo stesso la sua grande duttilità. I tessuti prodotti con le fibre di canapa infatti sono molto resistenti ma al tempo stesso molto morbidi, senza l’impiego di sostanze chimiche, risultando così naturali e privi di controindicazioni per la salute dell’uomo.
Ma è nel settore dell’alimentazione che la canapa sta trovando un crescente riscontro nella vendita al dettaglio, da parte di utenti sempre più incuriositi e attirati dalle proprietà virtuose dei prodotti realizzati con la canapa. Dai semi decorticati alle farine di canapa, per la produzione di dolci, pizze e molto altro, fino ad arrivare all’olio da consumare rigorosamente crudo per non disperderne le proprietà, passando per le creme spalmabili arricchite con i semi di canapa ricchi di Omega 3 e 6, le birre e molto altro.
Proprio per soddisfare la crescente domanda di alimenti e altri articoli derivati dalla canapa sono nati in questi anni e-commerce specializzati nella vendita online di canapa e prodotti realizzati con questa virtuosa pianta. Uno di questi è sicuramente il negozio online di canapa tutto italiano www.cannabe.it che propone – tra gli altri prodotti – olio alimentare, semi e farine di canapa, cioccolate dolci spalmabili e tavolette di cioccolata arricchiti con i semi della canapa, birre e molto altro.
Ma occorre ricordare che anche diversi produttori di carta italiani hanno imparato ad apprezzare le virtù della canapa, come Sandro di Fabriano, che – per primo – ha dato il via alla grande scommessa di produrre carta partendo dalla fibra di canapa. La parte legnosa della pianta – una volta lavorata a dovere – restituisce dei fogli sottilissimi e al tempo stesso molto resistenti, in grado di essere utilizzati in tantissimi ambiti professionali.
Sempre con le parti legnose di questa pianta dai tantissimi impieghi è possibile ricavare tavole di legno robuste e resistenti agli sbalzi di temperatura e per questo utilizzabili non solo nell’edilizia ma anche in tanti altri ambiti. Senza dimenticare che la miscela a base di calce e canapa viene ormai utilizzato come cemento naturale, anche per la realizzazione di muri, pavimentazioni e barriere.
Nel campo delle materie plastiche, invece, la cellulosa di canapa viene oggi impiegata per produrre materiali degradabili da imballaggio, ma anche isolanti e prodotti per il confezionamento dei prodotti, con tutto ciò che questo significa nella lotta alla riduzione dell’impatto ambientale.
Ma non è tutto, perché da questa preziosa e versatile pianta si ottiene anche biomassa combustibile, utile per sostituire gli inquinanti anti-ecologici, come il petrolio e i suoi derivati.