AIRE, Essere iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero: pro e contro

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La globalizzazione ha permesso a molte persone, soprattutto giovani, di spostarsi più facilmente nel mondo. Le cause che spingono gli individui a lasciare il paese natale sono le più disparate, la principale, naturalmente, è la mancanza di lavoro.

Oggi sempre più frequentemente capita che nel proprio stato non ci sia la possibilità di trovare adeguate condizioni lavorative e quindi si è costretti a partire per cercare un’occupazione altrove.

A volte si cambia nazione solo per il gusto di avventura, perchè la voglia di conoscere e vivere in luoghi nuovi e ricchi di stimoli è un forte richiamo per gente sempre alla ricerca di sfide e avventure.

Un’altra causa per cui la gente si trasferisce, è da ricercarsi nei legami d’amore. Internet ha notevolmente ridotto le distanze infrangendo ogni barriera per cui è diventato molto più facile conoscere un partner straniero oppure seguire il proprio compagno che si sposta per lavoro.

Il numero di italiani che emigra in un paese straniero è molto alto perchè si deve tenere conto anche di quelli che vi soggiornano per un periodo di vacanza. Il numero degli italiani che decidono di restare in pianta stabile all’estero è stato stimato intorno ai 5 milioni di individui.

Essi sono regolarmente registrati presso l’anagrafe degli italiani che risiedono all’estero, l’AIRE, ed è tramite questo organo che si riesce ad avere una stima esatta di quante persone ogni giorno lasciano il proprio paese.

AIRE

L’AIRE è nata grazie alla legge 470 del 27 ottobre 1988, ed è un registro in cui sono riportate le generalità di tutti gli italiani che vivono e lavorano all’estero in maniera stabile.

L’iscrizione in questi registri è doverosa e obbligatoria se:
si soggiorna in un paese straniero per un periodo superiore ad un anno;
se si è nati nel paese straniero o se si è acquisita la cittadinanza italiana;

Registrarsi all’AIRE anche se è un obbligo stabilito dalla legge 470, non comporta pene nel caso l’individuo lo disattenda. In tal caso però potrebbe capitare che la persona non iscritta venga considerata introvabile e quindi depennata nei registri comunali della sua ultima residenza e privata di alcuni diritti di cittadini italiana.

L’iscrizione all’anagrafe non viene richiesta invece nei casi in cui:

  • il soggiorno nel paese straniero è inferiore ad un anno;
  • se si svolge all’estero un lavoro prettamente stagionale;
  • se si è all’estero per lavoro come dipendente di ruolo dello Stato;
  • se si presta servizio militare negli uffici esteri della NATO;
  • se sei all’estero per motivi di studio;

Come registrarsi

In caso di trasferimento all’estero si hanno 90 giorni di tempo per ritirare preso l’ufficio del consolato che esercita la sua competenza nel luogo dove si risiede, l’apposito modulo che consente di registrarsi all’AIRE. A questo modulo va allegata una copia del documento di identità e, se richiesto, il contratto di affitto.

L’iscrizione all’AIRE prevede la cancellazione dal registro del comune originario di residenza.

Ci si può cancellare?

Si. Vediamo in quali casi:

  • se si decide di tornare nel paese di origine;
  • per difficoltà di reperibilità;
  • se si perde il diritto di essere cittadino italiano;
  • in caso di decesso;

Pro e contro di essere iscritti all’AIRE

Essere iscritti negli elenchi dell’AIRE permette di:

  • conservare il diritto di voto e di esercitarlo per corrispondenza in caso di votazioni europee, politiche o referendum;
  • avere i nuovi documenti di identità e passaporto;
  • avere il nullaosta in caso di matrimonio;
  • ottenere il rimborso dell’iva se ordinano merci provenienti dall’Italia.

L’inconveniente maggiore che l’iscrizione comporta è:
la cancellazione dall’APR, anagrafe della popolazione residente, e la conseguente perdita della copertura assicurativa garantita in Italia.

Se si lavora come vengono calcolate le tasse?

Il domicilio fiscale resta legato al comune italiano di appartenenza, se si possiedono case, terreni o veicoli si continueranno a seguire le norme della tassazione italiana.