Procedimenti industriali per la protezione dei metalli: la zincatura
In ambito industriale e artigianale, la zincatura ricopre un ruolo fondamentale da punto di vista del mantenimento della qualità degli elementi prodotti con macchinari e simili. Il processo in questione, infatti, consiste nell’applicazione di un apposito rivestimento di zinco lungo la superficie di un oggetto in metallo, indipendentemente dalle sue dimensioni e dalle sue forme compositive. Quello della zincatura è un procedimento essenziale ai fini della protezione dei prodotti metallici: l’acciaio, infatti, per sua natura è oggetto di una corrosione in grado di rovinarne il suo aspetto estetico e compositivo. Se non venisse protetto in maniera adeguata, il materiale in questione, collocato lungo la scocca di un qualsiasi manufatto, raggiungerebbe rapidamente un livello di usura inaccettabile, che renderebbe il metallo stesso praticamente inutilizzabile. Bisogna sottolineare, però, che la zincatura può essere applicata anche su manufatti realizzati con un materiale differente dall’acciaio, benché quella sugli elementi in questione risulti ugualmente la pratica più comune in assoluto in ambito industriale. Detto ciò, andiamo alla scoperta delle caratteristiche più interessanti riguardanti il procedimento di zincatura.
Generalità sul processo di zincatura
Partiamo da una serie di definizioni funzionali alla circoscrizione dell’argomento trattato. Come riportato in precedenza, la zincatura non è altro che un procedimento industriale che prevede la creazione e l’applicazione di un rivestimento in zinco su oggetti metallici. Si è fatto riferimento, non a caso, all’importanza del trattamento sulle superfici in acciaio. L’acciaio, infatti, è oggetto di corrosione molto più che altri metalli, il che significa dover provvedere a una protezione dell’elemento in questione al fine di tutelarlo dal sopraggiungere dell’usura. Il fenomeno della corrosione, più specificamente detta “corrosione galvanica”, arriva a interessare le superfici metalliche formando su di esse delle piccolissime micro-celle elettrolitiche. Le micro-celle esercitano un’azione di tipo anodico lungo i bordi di grano dell’acciaio, e più il metallo preso in considerazione è elettronegativo, dunque più nobile, più è oggetto di corrosione. L’applicazione di un rivestimento in zinco, però, che vada a legarsi su di una superficie metallica, consente di scavalcare una simile eventualità, impedendo non tanto la corrosione in sé del manufatto metallico, quanto piuttosto la corrosione della superficie in acciaio. La zincatura, infatti, viene applicata sull’acciaio come una sorta di coperta protettiva. Ciò porta le micro-celle elettrolitiche a formarsi prima sul rivestimento in zinco che su quello in acciaio, lasciando quest’ultimo maggiormente integro.
La protezione dei metalli tramite zincatura: un esempio pratico
Per chiarire al meglio le modalità con le quali il rivestimento in zinco è in grado di proteggere l’acciaio, si pensi all’eventualità in cui un manufatto in acciaio sia giunto a rottura o abbia iniziato a manifestare dei piccoli segni di porosità. Stiamo parlando di eventualità piuttosto comuni, da non sottovalutare in ambito artigianale e industriale. Quando ciò avviene, le linee di campo dell’acciaio tendono a chiudersi; nel farlo, però, si manifesta la già citata corrosione elettrolitica, con il metallo che, di fatto, presenterà chiari ed evidenti segni corruttivi, ma non se sull’acciaio stesso farà capolino il rivestimento in zinco. In questo frangente specifico, infatti, lo zinco diviene l’anodo che verrà sacrificato nella corrosione stessa. Il procedimento in questione prende il nome di “protezione catodica”, una pratica che può interessare qualsiasi tipologia di metallo. La protezione catodica è una tecnica elettrochimica fondamentale per garantire la salvaguardia dei metalli, e l’acciaio zincato è l’esempio perfetto di come la gamma dei processi in questione possa effettivamente assicurare la tutela delle superfici metalliche. Tuttavia, è sbagliato pensare alla zincatura come a un’operazione universale e valida su qualsiasi metallo. A seconda delle esigenze strutturali, delle caratteristiche dei metalli e delle necessità in ambito artigianale e industriale, la zincatura può essere applicata in metodologie diverse in grado di garantire risultati altrettanto differenti per approfondire i processi di zincatura è possibile chiedere a Zincatura Botter, esperti del settore in provincia di Brescia.
Alcune distinzioni in merito al processo di zincatura
Ricollegandosi al discorso portato avanti in precedenza, la zincatura può essere applicata a caldo, a freddo, a spruzzo, a caldo continua e in modalità elettrolitica. Siamo di fronte a processi pratici sostanzialmente diversi, ognuno dei quali adottabili mediante l’utilizzo di strumenti differenti. Tuttavia, bisogna sottolineare come i processi qui elencati siano in grado di ottenere risultati praticamente analoghi l’un l’altro, seppur con qualche piccola distinzione relativa alla qualità finale del manufatto lavorato. Si prenda come esempio la zincatura a spruzzo. A differenza delle altre zincature, quest’ultima viene realizzata a partire dall’utilizzo di particolari pistole in grado di spruzzare (letteralmente) lo zinco sulla superficie metallica interessata. Il processo è garantito dalla presenza di un apposito arco elettrico, senza il quale la zincatura, di fatto, non potrebbe avere luogo. Ma il fattore che contraddistingue maggiormente la zincatura a spruzzo dagli altri processi industriali è la presenza, nel rivestimento finale, di fili e particelle di rame, bronzo, ottone e alluminio lungo la scocca del metallo oggetto della zincatura. Le particelle in questione vengono spruzzate dalla pistola per aumentare ulteriormente la resistenza alla corrosione del metallo stesso, così da creare un rivestimento ancor più valido ai fini della salvaguardia della superficie metallica. Al di là della zincatura a spruzzo, bisogna sottolineare come vi sia una particolare distinzione da tenere in considerazione ai fini dello svolgimento dei trattamenti industriali: gli stabilimenti in cui si portano a termine zincature a caldo prendono il nome di “zincherie”; al contrario, si parla di stabilimenti di “zincatura” qualora i trattamenti vengano portati a termine mediante procedimento galvanico.
Gli altri processi di zincatura
Infine, vale la pena soffermarsi più nel dettaglio sugli altri processi di zincatura esistenti a livello industriale, così da chiarire ulteriormente le modalità attraverso le quali vengono portati a termine. Oltre alla già citata zincatura a spruzzo, si è fatto riferimento alle due tipologie di zincatura a caldo (quella classica e quella continua), alla zincatura a freddo e alla zincatura elettrolitica. Nel caso della zincatura a caldo classica, gli oggetti in acciai che necessitano un’applicazione superficiale di un rivestimento di zinco vengono letteralmente immersi nello zinco fuso. Lo zinco è mantenuto a una temperatura di circa 450 °C, con l’acciaio che, tramite immersione, verrà coperto nella sua interezza dal rivestimento stesso. Diverso il discorso relativo alla zincatura a caldo continua, con il procedimento che viene portato a termine facendo affidamento su particolari fili d’acciaio. La zincatura a freddo viene conclusa mediante una sorta di processo di verniciatura, mentre quella elettrolitica gli elementi in acciaio vengono immersi in una particolare soluzione elettrolitica con al suo interno sali di zinco.