Malattie professionali: quali sono e che conseguenze comportano per un’azienda

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In Italia la normativa di riferimento per i luoghi di lavoro, le tutele psico-fisiche dei lavoratori e gli obblighi del datore è ormai il celeberrimo Testo Unico per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Questo Testo fornisce indicazioni vincolanti per i luoghi di lavoro e deve esser rispettato in ogni suo articolo.

Purtroppo ancora oggi nella nostra penisola, in molte aziende e fabbriche, parte di questo contenuto viene eluso o non seguito in modo pedissequo. Tutto questo comporta la serie di incidenti mortali sul lavoro, che poi i media definiscono come “morti bianche”.

Non ci sono, tuttavia, soltanto casi numerosi di persone decedute sul luogo di lavoro, ma esistono anche molte situazioni, che portano i lavoratori ad ammalarsi con il tempo. Oggi questo tipo di malattie si chiamano malattie professionali ed è bene sapere che possono comportare sanzioni amministrative, nel caso in cui ci siano una o più denunce di questo tipo. Ma da quali cause possono derivare queste malattie?

L’importanza dell’adeguata temperatura in ufficio

Non c’è bisogno, per forza, di essere operai o tecnici, che stazionano ad altezze elevate o che lavorano in luoghi a contatto con sostanze pericolose. Anche gli stessi impiegati, in caso di ambiente malsano, possono con il tempo ammalarsi.

Per esempio, pochi di noi sanno a quali temperature ideali sia a livello di gradi sia a livello di umidità devono essere regolati gli uffici in cui lavoriamo. Pochi sanno che esiste una normativa sul lavoro al freddo, che impone misure preventive e condizioni d’aereazione di un ambiente chiuso.

Navigando su https://www.emmetreclimaservice.it/aggiornamenti/normativa-lavoro-al-freddo è possibile scoprire che esistono delle condizioni microclimatiche, che portano benessere al lavoratore e che tutti gli impianti presenti vanno sottoposti a controlli e a manutenzione. Altrimenti nel corso degli anni si creano per i dipendenti proprio quelle condizioni, che portano alle malattie professionali.

Cosa sono le malattie professionali e cosa le provoca

Poiché la definizione di questo tipi di malanno è un po’ generica, è bene orientarsi meglio scorrendo questo elenco tratto dal Decreto Ministeriale del 2014 per comprendere l’ampia categorizzazione delle malattie professionali.

Sono molte le cause fisiche e psichiche scatenanti. Non c’è solo la temperatura ideale in ufficio, ma anche i rumori complessivi, le radiazioni elettromagnetiche, lo stress eccessivo, le posture o i movimenti scorretti e continui. E ancora le sostanze nocive che sono presenti nell’ambiente stesso e perfino esagerate e ingiustificate pressioni psicologiche.

Malattia professionale: cosa deve fare un lavoratore e cosa deve fare un datore di lavoro

Un lavoratore che ritiene di essersi ammalato, a causa del lavoro, può esporre all’INAIL la propria condizione e poi deve mandare un certificato medico al proprio datore di lavoro, che a quel punto manda la denuncia effettiva all’INAIL.

Le conseguenze, se confermate da una serie di visite, per un impiegato che si è ammalato sul luogo di lavoro sono molto pesanti per un’azienda.

Malattia professionale: i danni per un’azienda

Sanzioni amministrative o pecuniarie e obbligo di risarcimento. In più al giorno d’oggi la reputazione social o sul web potrebbe comportare una grave perdita della propria brand identity e dunque un ulteriore danno anche economico.

Gli stakeholder che vengono a conoscenza di situazioni di questo tipo possono, per esempio, preferire altre aziende locali o internazionali e anche gli stessi clienti potrebbero optare per un cambiamento di brand, anche magari per solidarietà con i lavoratori stessi.

Quindi le malattie professionali devono essere evitate tramite apposite misure di prevenzione e soprattutto non vanno mai sottovalutate. Questo sia per il dipendente che per il datore di lavoro coinvolto.